Luciano Spalletti ha parlato dal ritiro di Dimaro.
“Le sensazioni sono le stesse di quando ho accettato di venire su questa panchina, cosa che per me è motivo d’orgoglio e responsabilità. Di conseguenza a volte bisogna fare delle scelte” – ha detto Spalletti.
“E’ ancora presto per tirare delle somme perché mancano molti campioni e quelli che ci sono hanno confermato le qualità che conosciamo tutti. Aspettiamo di avere tutti a disposizione per tracciare un bilancio”.
Mercato, Osimhen: “Per noi sarà un punto su cui ci appoggeremo, un punto di forza della squadra perché è un calciatore completo, sotto tutti i punti di vista. Oltre ad avere queste qualità del campione, di quello che sa far gol, ci mette anche altre cose nella partita”.
“La partita è un box che va riempito di cose e lui ci mette tante cose. Si batte per i compagni di squadra, soprattutto, e questa è un’evidenza importantissima per il resto del gruppo. Se comincia lui è più facile seguirlo e andargli dietro. Ci sono anche punti da migliorare, quindi noi ci lavoriamo. E anche in questo caso si trova una risposta importante: non fa una piega, come ha fatto oggi quando gli abbiamo proposto una cosa diversa. Dà la sua disponibilità ed esegue, meglio di così…”.
L’allenatore del Napoli si definisce un tecnico aziendalista: “Io non devo creare problemi alla comunità in cui lavoro, ma devo confrontarmi su quelli che sono i temi da portare avanti insieme e poi riuscire a trovare le soluzioni insieme alla società, insieme al proprietario del Napoli in questo caso qui”.
“Non devo andare a creargli dei debiti assurdi che vanno a rovinare un po’ tutta la situazione. E’ chiaro che si cerca di ottimizzare il massimo senza andare a buttar via niente. A me non crea alcun fastidio perché so che bisogna ottimizzare e non sperperare”.
“Io vengo dalla campagna, so che bisogna stare lì a lavorare e non disperdere. In questo momento bisogna fare i conti con tante situazioni. Poi bisogna riuscire a fare una squadra forte, il presidente De Laurentiis lo sa, perché la competizione per raggiungere la Champions League e lottare con quelle 6-7 squadre è tanta. Bisogna creare un gruppo di 22-23 calciatori forti. Ci saranno partite anche in settimana e lì dovranno giocare quelli che hanno giocato meno”.