Il Giornale di Napoli

Caso plusvalenza Osimhen, parla l’ex Liguori: “il Napoli mi ha bruciato per fare plusvalenza”

Il caso plusvalenze ha scosso la Serie A nell’ultimo periodo.

La più colpita, anche mediaticamente, è stata la Juventus, ma altre squadre di Serie A sono state nominate nelle ultime settimane.

Tra queste anche il Napoli.

In particolare si fa riferimento al trasferimento di Osimhen dal Lille proprio al Napoli. Un trasferimento sicuramente rilevante, data la cospicua valutazione di Osimhen nell’operazione: 70 milioni di euro

.

Ebbene, intervistato da Repubblica, ha parlato uno dei quattro giocatori inseriti dal Napoli nello scambio per ottenere Osimhen: il giovane Luigi Liguori.

Queste le pesanti dichiarazioni del giocatore:

“A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen“.

E ancora:

Non siamo mai andati a Lille. Nemmeno per firmare. Hanno mandato i contratti a Napoli” e che una volta terminato il prestito in C: “Non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto una buonuscita”.

Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla. Noi avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli

“.

Liguori quindi si ritiene “bruciato” dal Napoli, proprio ai fini di far andare a buon fine l’operazione Osimhen.

Oltre a lui, come già anticipato, altri tre giocatori sono entrati nell’affare: il noto portiere Karnezis, e altri due giovani come Liguori, ovvero Manzi e Palmieri, valutati rispettivamente 4 e 7 milioni di euro.

Le dichiarazioni dell’ex giocatore sono state riprese praticamente da ogni organo di stampa italiano, e hanno fatto il giro dei social tra i tifosi, napoletani e non.

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