Era inevitabile.
È passata una delle settimane più focose della stagione del Napoli. Una settimana caratterizzata dagli striscioni affissi dai tifosi fuori dallo stadio: sia contro squadra e presidente, sia contro Luciano Spalletti.
Nello specifico, all’allenatore è stato dedicato l’ormai famoso striscione con scritto:
“Spalletti la Panda te la restituiamo, bast’ca te ne vaje“.
Un invito ad andarsene via da Napoli, non proprio amichevole.
E allora, nella conferenza che precede la partita contro il Genoa, sono arrivate tutte le risposte da parte del tecnico.
Allo striscione ha risposto in modo sarcastico, come suo solito:
“Innanzitutto bisogna capire in che stato mi consegnano l’auto: quanti chilometri ha fatto, lo stato delle ruote…Poi voglio trovare i cd di Pino Daniele. Valuteremo quando accadrà“.
Poi sul futuro:
“Sono l’allenatore del Napoli il prossimo anno e si parte da li. Dubbi non ne ho“.
Infine sulle critiche dell’ambiente e dei giornalisti:
“Oggi che siamo tornati in Champions League c’è da addirittura il rammarico per non aver lottato fino alla fine per lo Scudetto. Dopo soprattutto che Sarri era andato alla Lazio e Mourinho alla Roma, ci mettevate settimi! Poi sono cambiate tante cose visto che speravano tutti nello Scudetto“.
“Stamattina ho trovato un foglio al tergicristallo che era naturalmente benevolo nei miei confronti. Ha la stessa valenza dello striscione. Questa settimana qualche miccia per far scoppiare qualche caso è stata messa, vogliono distruggerci“.
Insomma, uno Spalletti veramente a 360 gradi: ironia sullo striscione, conferme sulla sua permanenza il prossimo anno, e stoccata ai giornalisti, che a inizio campionato scommettevano su un Napoli dietro Roma e Lazio e che adesso si permettono di criticare nonostante il terzo posto.