“Quando un arbitro sbaglia la prima cosa è stargli vicino, ma il miglior modo per recuperarlo è mandarlo in campo il prima possibile. Con Di Bello ho già parlato e mi sembra che abbia superato il problema, poi è chiaro che le scorie rimangono perché il primo ad essere critico con se stesso è l’arbitro”.
“Tutti abbiamo sbagliato, ma ci vuole il diritto anche di sbagliare. È chiaro che è difficile spiegare l’errore, ma non ho ricevuto alcuna pressione per tenerlo fuori. Gli stessi allenatori mi hanno detto che ho fatto bene”.
“Il prossimo tabù da abbattere è che venga premiato un arbitro come migliore in campo. Sarebbe una cosa bellissima. Mi piacerebbe molto perché sarebbe un riconoscimento alla categoria e alla nostra professionalità.