Luca Marelli, ex arbitro, al microfono di DAZN ha analizzato gli episodi da moviola di Juventus-Hellas Verona: “Il fuorigioco di Kean c’è, di 3-4 centimetri credo. In presa diretta era impossibile accorgersene, questa chiamata è merito del fuorigioco semi-automatico che serve proprio a questo: individuare quei fuorigioco che sono assolutamente invisibili all’occhio umano. In una partita senza tecnologia questa rete sarebbe stata convalidata, ma la tecnologia è stata inserita per questo. A febbraio del 2023 la Juventus beneficiò del fuorigioco semi-automatico, un gol di Castrovilli annullato per un fuorigioco di Ranieri per un tacchetto, proprio come è accaduto oggi con Kean”.
Sul secondo gol annullato a Kean.
“Lasciamo da parte la sceneggiata di Faraoni, ciò che ci interessa è l’infrazione. Non è un fallo volontario di Kean, ma questi interventi che vanno a impattare sul volto di un giocatore vengono sempre puniti ed è giusto perché bisogna tutelare il volto. La sbracciata c’è, il fallo c’è, l’on-field-review è corretta. Ed è corretto annullare il gol”.
Sul contatto tra Gatti e Djuric a palla lontana.
“Brutta prestazione di Feliciani, che non vede un pugno di Gatti a Djuric. Su questi episodi bisogna sempre vedere se la mano è aperta o c’è un pugno chiuso. Se c’è il pugno chiuso la volontà è quella di colpire e in questo caso il pugno è chiuso. C’è la volontarietà di Gatti di colpire Djuric”.
Perché non è intervenuto il VAR?
“A mio parere è che in sala VAR hanno ritenuto che forse fosse un episodio tra il giallo e il rosso, ossia tra l’antisportivo e la condotta violenta. Per me è condotta violenta perché il pugno è chiuso, lo colpisce tra spalla e petto e forse anche per questo non c’è stata l’on-field-review”.